Dislessia, le star e i personaggi celebri che ne hanno fatto un punto di forza
L’elenco dei dislessici celebri potrebbe stupirvi. Raccoglie non soltanto personaggi del mondo dello spettacolo, ma anche figure che hanno lasciato un segno indelebile nella scienza così come nella letteratura. La storia, in pratica, ci dimostra quanto si siano rivelati “illuminati” individui cui, da piccoli, erano stati diagnosticati disturbi dell’apprendimento: Albert Einstein rappresenta l’esempio più eclatante ma anche compositori come Mozart, musicisti come John Lennon, scrittrici come Agatha Christie, politici come Winston Churchill e persino “visionari” come Steve Jobs hanno dimostrato di avere non “qualcosa in meno” rispetto agli altri, ma addirittura “qualcosa in più”!
DISLESSIA, QUESTA SCONOSCIUTA?
La condizione dislessica fu scoperta nel 1881 e per tantissimi anni si è fatto riferimento ai disturbi dell’apprendimento come a una mancanza, un handicap, un limite. Pochissima attenzione è stata destinata invece alla relazione tra modalità di apprendimento e impostazione didattica e non si è considerato che il “problema” reale su cui lavorare non è il soggetto dislessico, bensì l’impostazione che l’insegnamento ha rispetto ai suoi parametrici psicolinguistici.
La scrittrice Sally Gardner ha definito la dislessia «come un cubo di Rubik: ci vuole tempo per capire come prenderla, ma una volta che si è capito come fare, può essere il dono più bello!». È vero infatti che i dislessici mostrano difficoltà nella lettura e nella scrittura, non riconoscono, invertono, saltano sillabe e lettere dell’alfabeto, possono avere difficoltà nel compiere calcoli. Tuttavia, la loro non è una “mancanza” intellettiva, bensì un’alterazione cognitiva collegata al metodo di apprendimento. Nonostante ciò, capita spesso che i bambini dislessici si sentano incapaci di raggiungere obiettivi come tutti gli altri.
DISLESSICI E «SPECIALI»: ECCO PERCHÉ
Il vero punto di forza delle persone dislessiche è una più facile visione d’insieme: per rendere meglio l’idea, è come se davanti a un puzzle riuscissero a intuire cosa rappresenta, in linea di massima, ancora prima di comporlo. Possiedono una percezione a 360° che consente loro di “leggere” le circostanze in maniera più ampia”. Di più: i dislessici sanno cogliere meglio gli elementi principali di un discorso e di una situazione, ragionano in maniera dinamica, vedono connessioni inusuali, memorizzano più facilmente attraverso le immagini e sono capaci di vedere le cose sotto varie prospettive. Quello dei dislessici, in definitiva, rappresenterebbe l’esempio perfetto del cervello multitasking, poiché percepisce e apprende attraverso tutti i sensi ed elabora le informazioni in maniera globale anziché sequenziale. Questa caratteristica rende il dislessico un soggetto estremamente creativo e fantasioso, in grado di sviluppare con facilità idee e soluzioni nuove.
Fu proprio Albert Einstein, in definitiva, a sottolineare che: «Ognuno è un genio, ma se giudichi un pesce dalla sua abilità di scalare un albero, vivrà tutta la vita pensando di essere uno stupido». Il che, detto da un dislessico che a scuola aveva quattro in matematica – ma che ha poi stravolto la storia del progresso umano grazie alle scoperte scientifiche compiute – fa sicuramente pensare.
Siamo tutti dotati di un talento potenziale che vuole essere stimolato nel modo giusto per venire alla luce. Lo confermano le star e i personaggi celebri affetti da dislessia, che abbiamo raccolto nella gallery e che, anziché farsi condizionare da una presunta disabilità, sono riusciti a fare emergere un potenziale innato, valorizzando la loro “unicità” fino a ottenere popolarità e prestigio.