Tamponi, il presidente dei farmacisti: «Inondati dalle richieste, non so quanto reggeremo»
FIRENZE. «Guardi, non le so dire per quanto riusciremo ad andare avanti. Sente gli squilli? Non si fermano mai, è così da stamani». E sarà così per tutta l'intervista. Immaginate che ogni parola di Marco Noncentini Mungai, presidente toscano di Federfarma, d'ora in poi sia accompagnata in sottofondo dallo squillo del telefono. «Riceviamo almeno due telefonate al minuto. E non solo di persone che chiedono un tampone, ma qualsiasi cosa. Informazioni sul fine quarantena, sul Green pass, tutto..».
Dottore, la Regione sostiene che alcuni farmacisti non registrino i tamponi rapidi nonostante l'ordinanza di Giani li equipari ai molecolari. Così alcuni positivi rischiano di essere degli invisibili.
«Non so se ci sono farmacie che non lo fanno. Sono 1.300 le farmacie toscane e noi abbiamo dato istruzioni chiare: devono registrare l'esito di ogni tampone sulla app regionale».
Avreste dovuto caricare sul portale Prenota Tamponi slot di appuntamenti da destinare ai test antigenici prescritti dai medici curanti, ma per ora non ci sono.
«In realtà abbiamo definito un accordo di massima, mancano i dettagli operativi. Aspettiamo di avere dalla Regione le specifiche tecniche. Quando arriveranno ogni farmacia li caricherà le proprie agende, i pazienti potranno prenotare sul portale, che genera un QR code e con quello si viene in farmacia».
Quante farmacie hanno sottoscritto l'intesa?
«A fare i tamponi siamo intorno alle 650».
Con questo accordo accettate di dedicare alcune fasce orarie ai cittadini che faranno il test gratis poiché prescritto con ricetta. Questo toglie tempo ai tamponi fatti ai privati, in particolare ai no-vax che devono rinnovare il Green pass. Vi agevola o vi complica le cose?
«Lo verificheremo vivendo. Ogni farmacia avrà un minimo di ore da caricare. Ma non azzereremo l'offerta per i privati, sarà un pezzo complementare del servizio con cui diamo una mano per risolvere un problema di salute pubblica, e liberare l'imbuto dei molecolari pubblici».
L'ordinanza sui rapidi ha fatto esplodere le richieste?
«Sì, c'è una criticità importante, sente in sottofondo il telefono che squilla incessantemente? Ogni minuto uno o due chiamate di richiesta di informazioni sui tamponi. La farmacia è messa dura prova, i colleghi sono tutti molti provati. Anche perché neppure le farmacie sono risparmiate dal Covid».
Anche voi soffrite le molte assenze di personale positivo?
«Certo, non siamo esenti dal prendere il virus. La situazione è molto critica».
Avete dovuto aumentare l'orario di apertura?
«Già prima facevamo orari lunghi. Stiamo facendo un lavoro sociale pazzesco, sottoponendoci a uno stress incredibile, non solo per il numero enorme di tamponi da fare ogni giorno, ma anche perché siamo diventati un collettore di ogni tipo di richiesta di informazione per i cittadini».
Giorni fa la Cgil ha chiesto alla Regione se in farmacia dovessero fare il test anche i sospetti positivi.«La Regione ha chiarito che possono farlo in farmacia solo gli asintomatici che escono dall'isolamento».
Fino a quanto reggerete?
«Viviamo un'emergenza sociale e sanitaria, e noi due anni ci facciamo trovare al lavoro, ma sinceramente non lo so».