I russi a Forte dei Marmi comprano alberghi di lusso: i dettagli delle maxi-operazioni

FORTE DEI MARMI. Dopo lo storico hotel Belvedere, venduto per circa 18 milioni alla “Sutan Properties Ldt” con sede alle Bahamas, collegata al russo Vitaly Bezrodnykh, un altro super hotel di Forte dei Marmi, il Grand Hotel Imperiale, è passato in mano ai russi. Lo ha acquistato una società lussemburghese “Parity Property Holding”, con capitale sociale di circa dieci milioni di euro, domiciliata a Forte dei Marmi e rappresentata dal cinquantenne russo Valery Iakovlev. L’affare è stato chiuso alla fine, nello studio di un notaio di Montignoso, il dottor Luigi Cattaneo, per circa 35 milioni di euro, con la mediazione di un’agenzia immobiliare locale.

Malgrado la guerra in Ucraina, i magnati russi continuano con lo shopping immobiliare in Italia. Nelle località più glamour e con gli immobili di maggior prestigio, come in un Monopoly di lusso. Un riferimento che calza a pennello con il più famoso dei giochi da tavola che recentemente è stato dedicato a Forte dei Marmi e che sta riscuotendo grande interesse. Hotel di lusso, ristoranti stellati, gli stabilimenti balneari più esclusivi, giocando ai dadi, si possono comprare con un po’ di fiuto per gli affari ed evitando di tornare troppe volte al via o di incappare in qualche penalità.

Tornando alla realtà, qui si parla di affari concreti. La stessa società registrata in Lussemburgo, dopo avere messo gli occhi sull’hotel di via Mazzini, ha fatto shopping direttamente in riva al mare. Ha acquistato anche lo stabilimento balneare “Remo Beach”. Tant’è che in questi giorni sono stati disdetti gli abbonamenti stagionali e le collaborazioni con l’Alpemare di Andrea Bocelli, dove i clienti della struttura ricettiva sapevano di poter trovare accoglienza. Evidentemente i nuovi proprietari del Grand Hotel Imperiale sono intenzionati ad ampliare i servizi dell’hotel a cinque stelle e non si lasciano intimorire dalla a direttiva Bolkestein che ruota intorno al tema della liberalizzazione delle concessioni balneari.

A Forte dei Marmi la famiglia dell’imprenditore di Monza, Emanuele Cesareo (amministratore unico della Forte Invest srl che ha ceduto le quote del Grand Hotel Imperiale) è una vera e propria istituzione. Già nel 2006-2007 Cesareo aveva investito molte risorse – si parlava di 20 milioni di euro – proprio sull’acquisto, la demolizione e la successiva ristrutturazione dell’Imperiale, situato a due passi dal municipio. Con la ristrutturazione l’hotel a cinque piani, 60 camere e una trentina di suite, con piscina, centro benessere e una sala congressi da 150-200, oltre a una serie di servizi super lusso, ha conquistato una clientela internazionale, dagli arabi ai russi, amanti dello shopping di lusso, come dimostra l’arrivo su questi lidi dei grandi nomi della moda, da Vuitton, Bulgari, Prada, Cucinelli fino a Dior e Chanel (che presto aprirà una boutique in piazza Marconi).

Il mercato immobiliare fortemarmino, dunque, non conosce la parola crisi. Gli anni passano ma gli uomini d’affari russi coltivano ancora l’ambizione di diventare i nuovi padroni del Forte. Come succedeva alcuni anni fa, sono ancora disposti a pagare qualsiasi cifra per un posto (che sia una villa o una tenda da super vip sulla spiaggia) in questa striscia tra il mare e le Apuane. Così negli ultimi due anni storiche famiglie hanno venduto i loro gioielli immobiliari. L’hotel Il Tirreno di viale Morin è stato acquistato da un imprenditore russo per 7 milioni, che lo trasformerà – questo almeno il progetto iniziale – da un tre stelle a luxury hotel.

Prima della fine del 2021 è stato ceduto il Belvedere, in via IV novembre. Già nel 2017 l’albergo era vendita a 13 milioni. L’offerta messa sul tavolo degli albergatori dalla società estera era tale da non poter essere respinta. E così l’affare è stato concluso anche se la ristrutturazione dell’albergo non è iniziata.

Era il 1938 quando Alfredo Gai, figlio di emigranti pistoiesi, fu convinto a trasferirsi a Forte dei Marmi dal cugino che già aveva aperto la pensione America. Da allora il nome dei Gai è sempre stato legato alla crescita di Forte dei Marmi, considerando che il Belvedere negli anni è stato la residenza estiva di dirigenti sportivi come Adriano Galliani, di nobili romani e dello stilista Paul Smith.

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