Detenuto minaccia di uccidere un ispettore, poi viene trovato col cellulare nella cella

Livorno: tensione a Gorgona. La polizia penitenziaria evita il peggio, la Fns Cisl: «Evitato il peggio nonostante la carenza di personale»

GORGONA. Prima ha minacciato di morte un agente della polizia penitenziaria. Poi è stato sorpreso in cella con un cellulare. È quanto accaduto, nei giorni scorsi, nell’ex colonia penale agricola di Gorgona. Protagonista un detenuto di 40 anni. «Sabato7 maggio – spiega Pierangelo Campolattano, delegato del sindacato Fns Cisl – non vedendosi consegnare un pacco ricevuto nella stessa giornata tramite colloquio, in quanto non ancora decorso il tempo necessario previsto dalle disposizioni interne, ha improvvisamente dato in escandescenza aggredendo verbalmente e minacciando di morte l’ispettore di turno. Solo grazie al tempestivo intervento del personale in servizio che lo ha bloccato si è scongiurata l’ennesima aggressione fisica ai danni dei poliziotti».

Domenica 8 maggio, inoltre, «prontamente separato dal compagno di cella col quale ha avuto un diverbio verbale dai toni molto accesi – prosegue il sindacato – al detenuto è stato rinvenuto un cellulare accuratamente occultato addosso. Ha tentato di liberarsene scavalcando la recinzione dalla sezione detentiva, rincorso dal personale. Grazie alla professionalità e al sangue freddo degli agenti in servizio in quei momenti di altissima tensione si è evitato forse qualcosa di più grave, nonostante la grave carenza di personale in servizio che quotidianamente non riesce a garantire i livelli minimi di operatività. Più volte ho segnalato – conclude Campolattano – che in considerazione della tipologia di custodia e l’alto indice di trattamento penitenziario riservato ai detenuti, determinati soggetti non dovrebbero essere qui assegnati, se non dopo uno scrupoloso filtro della direzione».