Furti nelle chiese, terzo raid in un mese a Grosseto: i ladri rubano le offerte e si feriscono
RISPESCIA. I “topi di chiesa” colpiscono ancora. Nella notte tra sabato e domenica i ladri si sono intrufolati nella chiesa Santa Maria Goretti di Rispescia in piazza Italia, e hanno portato via i soldi lasciati dai fedeli nella cassetta delle offerte, sotto le candele. Il bottino è stato magro, appena una quindicina di euro.
Decisamente maggiore l’entità dei danni: i malviventi hanno forzato tre porte e frantumato il vetro (antisfondamento) di una di queste, per circa 4.000 euro di danni. È il terzo furto nelle chiese grossetane nel giro di un mese.
A Rispescia è successo nella notte, nessuno sembra aver sentito niente. Ieri mattina una donna, entrando in sacrestia, ha trovato tutto a soqquadro: porte e sportelli spalancati, vetri a terra e sangue sul pavimento. Sembra che i malviventi abbiano forzato dapprima la porta sul retro della sacrestia, che dà sul parcheggio in via Italia, e siano entrati da lì.
Hanno rovistato nel ripostiglio davanti all’entrata, hanno trovato un tubo di ferro lungo circa un metro e l’hanno usato per rompere il vetro della porta dell’ufficio parrocchiale. «Inizialmente credevamo fossero passati dalla finestra perché abbiamo trovato i vetri della porta sul pavimento fuori dall’ufficio, non dentro», racconta l’amministratore della parrocchia Luca Rossi. E invece pare che il ladro – o uno dei ladri – abbia prima rotto il doppio vetro della finestra e, siccome era incastonato nello stipite, l’ha strappato via, tirandolo verso di sé. Un gesto che potrebbe costargli caro, dato che si è tagliato e il sangue è caduto a terra. Ieri mattina Rossi ha chiamato il 112 ed è intervenuta una volante insieme alla scientifica, che ha rilevato le tracce. Il malvivente ha aperto tutti gli sportelli della sacrestia, in cerca di soldi. Non ha portata via nessuna reliquia o oggetto di valore. «Da lì ha forzato la porta per entrare in chiesa», continua Rossi. Porta che era già stata forzata nel 2015, quando la parrocchia subì un altro furto. Anche allora erano stati portate via poche decine di euro.
Riguardo all’entità del colpo, «non sappiamo quanto abbiano portato via di preciso – continua l’uomo – perché facciamo il conto delle offerte a fine settimana. Di solito ci sono una ventina di euro. Siccome il furto è avvenuto sabato notte ipotizziamo ci fossero circa 15 euro».
I ladri hanno portato via solo le monete che erano nella cassetta delle offerte sotto i candelieri. «Hanno tagliato il lucchetto che la chiudeva – prosegue Rossi – A giudicare dall’incisione sembrerebbe abbiano usato un frullino. Credo si trattasse di gente esperta».
Le indagini sono in corso. Nonostante questo brutto risveglio, ieri mattina è stata comunque celebrata la messa. Difficile capire se il furto di ieri possa essere collegato a quelli avvenuti il mese scorso a Grosseto nel Duomo e nella Chiesa di San Francesco. Questa volta, a differenza delle precedenti, non sono state portate via reliquie di valore. «Il ladro ci è passato davanti, ma le ha lasciate lì. Forse non ne conosceva il valore, o forse non sapeva come rivenderle», dice ancora Rossi. Il primo di questa scia di furti era avvenuto nel Duomo, il 19 aprile. Un uomo con cappello, occhiali da sole, mascherina e guanti aveva rubato collier e anelli d’oro. Il giorno dopo il parroco della chiesa di San Francesco, padre Gabriele Monanni, denunciò il furto di un crocifisso in ottone. Tornando a Rispescia: a poche centinaia di metri dalla chiesa, i ladri avevano piazzato un colpo un mese e mezzo fa: erano entrati nella proprietà di Fabrizio Meneghini e fatto razzia di ferro, rame, ottone, cavi, caldaie e tubi per diverse migliaia di euro.
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