Livorno, via al processo a Beppe Grillo dopo l'aggressione a un giornalista - Video
Il garante del Movimento 5 Stelle parlerà in aula: è imputato per violenza privata e lesioni personali dopo l'episodio avvenuto a Marina di Bibbona. Ammesse come parti civili sia l'Ordine che la Federazione nazionale della stampa italiana. L'avvocato: «Lesi tutti gli operatori dell'informazione»
LIVORNO. Beppe Grillo ha chiesto di essere ascoltato nel processo che lo vede imputato per violenza privata e lesioni personali dopo l'aggressione avvenuta il 7 settembre del 2020 sulla spiaggia di Marina di Bibbona ai danni del giornalista fiorentino Francesco Selvi, che voleva intervistarlo per il programma di Rete 4 (Mediaset) "Dritto e rovescio". L'inviato, 53 anni, rimase ferito con un trauma distorsivo al ginocchio sinistro dopo essere stato spinto sulle scalette di uno stabilimento balneare dal comico genovese.
FNSI E ORDINE PARTI CIVILI
Il fondatore e garante del Movimento 5 stelle, difeso dall'avvocato e nipote Enrico Grillo e non presente in tribunale all'apertura del dibattimento, parlerà quindi in aula nel corso nei prossimi mesi davanti al giudice Andrea Guarini, mentre la pubblico ministero titolare dell'inchiesta è Sabrina Carmazzi. Come parti civili, oltre a Selvi che è assistito dal legale Gian Claudio Emeri, ammesse anche la Federazione nazionale della stampa italiana e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, rappresentati dall'avvocato Giulio Vasaturo.
«AGGRESSIONE A TUTTI I GIORNALISTI"
«Federazione nazionale della stampa italiana e Ordine dei giornalisti hanno ritenuto di porsi al fianco di Selvi per sostenere un'istanza di pieno riconoscimento e salvaguardia dell'articolo 21 della Costituzione - ha spiegato l'avvocato Vasaturo - La violenza posta in essere ai danni di Selvi lede non solo il singolo giornalista, ma l'intera comunità degli operatori dell'informazione, perché costituisce uno strumento intollerabile attraverso il quale si è tentato di condizionare la libertà di stampa. Siamo fiduciosi sull'esito di questo processo».
I TESTIMONI
La prima udienza dibattimentale si è tenuta lunedì 13 giugno nell'aula B del tribunale di Livorno, in via Falcone e Borsellino, e dalle parti sono state depositate le liste dei testimoni. Prevista per le 10, il dibattimento si è aperto dopo oltre un'ora e mezza perché il legale genovese è «rimasto per tre ore fermo in autostrada a causa di un camion incendiato», ha spiegato all'arrivo a palazzo di giustizia, scusandosi con il giudice Andrea Guarini che nel frattempo aveva messo l'udienza in coda alle altre previste in mattinata. L'avvocato di Selvi ha parlato, in aula, di una perizia medico-legale effettuata per conto della difesa sulle lesioni patite dal cinquantatreenne a seguito dell'aggressione, mentre nel corso della prossima udienza - che si terrà alle 15.30 del 19 settembre in aula d'assise, dove verranno proiettati anche i due filmati agli atti dell'inchiesta - parleranno lo stesso giornalista, i due responsabili dello stabilimento balneare dove si è verificata l'aggressione e un bagnino. Tutti e quattro sono stati chiamati come testimoni sia dall'accusa, che dalla difesa.
IL FATTO
Selvi avrebbe voluto domandare a Grillo cosa ne pensasse della tenuta del Governo Conte dopo le elezioni, ma anche se il comico genovese avesse intenzione di farsi il vaccino contro il coronavirus e sul movimento "no mask", frangente in cui ci fu la reazione del fondatore dei Cinque Stelle. «Dopo essermi qualificato - raccontò il giornalista poche ore dopo l'aggressione - ho fatto alcune domande al signor Grillo con il cellulare acceso. Grillo prima ha cercato di portarmi via il cellulare, poi dopo avermi spruzzato addosso del liquido igienizzante mi ha spinto con forza facendomi cadere da una scala che collega lo stabilimento alla spiaggia». Le immagini del cellulare del giornalista furono trasmesse da Rete 4 e quelle della telecamera di sorveglianza sulla spiaggia postate da Grillo sul suo blog, dettero vita a un botta e risposta tra Grillo e il programma diretto da Paolo del Debbio. Entrambi i filmati sono agli dell'inchiesta e saranno visionati, in aula d'assise, durante la prossima udienza del 19 settembre.