Dopo Nardella, il sondaggio segreto testa 8 nomi per la successione: chi sono

FIRENZE. Basta un sondaggio telefonico misterioso per innescare, con due anni di anticipo, il totosindaco per il dopo Nardella, al secondo mandato alla guida della città. Con otto candidati in area centrosinistra tra cui scegliere, dagli assessori comunali come Del Re, passando per la deputata Di Giorgi, fino ai volti dell’imprenditoria fiorentina, Salvadori e Bassilichi. Tutti colti alla sprovvista e pronti a smentire qualsiasi coinvolgimento.

Prendendo le distanze dal tema, ritenuto scivoloso e senza dubbio prematuro visto che le elezioni sono fissate per il 2024. Nel frattempo Palazzo Vecchio conferma le segnalazioni sulle chiamate ma nega di averlo commissionato. Così come l’associazione Punto su Firenze, motore delle iniziative politiche vicine a Nardella e l’istituto nazionale di ricerche Demopolis, che ha sede anche a Firenze. A tutti rimane la curiosità, vera o presunta, di scoprire i committenti ma soprattutto il motivo dietro un rilevamento di opinione così puntuale e condotto con largo anticipo. All’origine c’è il sondaggio telefonico che ha coinvolto questa settimana quasi un migliaio di fiorentini con quattro domande: giudicare l’andamento dell’amministrazione comunale, indicare il problema principale di Firenze (mobilità, sicurezza, lavoro), esprimere quanta fiducia suscitano (per nulla/poco/abbastanza/molto) agli assessori in giunta e scegliere tra otto nomi il futuro candidato sindaco. A spiccare è quest’ultimo interrogativo che annovera tra le opzioni di scelta: il presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, l’assessore all’urbanistica, Cecilia Del Re, l’assessore all’educazione, Sara Funaro, l’assessore al bilancio e al commercio, Federico Gianassi, la deputata fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, l’assessore all’università, Titta Meucci, la vicepresidente regionale, Stefania Saccardi (le uniche di Italia Viva), e il presidente della Fondazione Cr Firenze, Luigi Salvadori. Raggiunti telefonicamente tra i candidati domina la sorpresa e anche un po’ di imbarazzo. In particolare per chi coltiva realmente ambizioni ma non può scoprirsi in questa fase. «Non ne so nulla e non rilascio dichiarazioni», sottolinea Del Re. Allo stesso modo Salvadori e pure Bassilichi che ribadisce: «Mi prende di sorpresa ma non voglio neanche entrare in questa discussione». Mentre Gianassi pone l’accento sui nomi, «mi incuriosisce molto la cosa, i nomi sono tutti area centrosinistra con due civici, ma non ne so niente». Si sbottona di più la deputata dem Di Giorgi, eletta nel collegio di Firenze-Scandicci: «Non ne sapevo nulla. Il mio nome? Mi sembra qualcosa di abbastanza logico per via della mia esperienza, mi fa piacere, può essere un’opzione. Ma manca tanto tempo, è una preoccupazione prematura, intanto è importante che Nardella continui a governare bene come ha fatto finora». E aggiunge, «vedremo come si evolve la situazione, il contesto politico, le alleanze e le coalizioni, acqua sotto ai ponti ne deve passare». Un tema quanto mai attuale visto che in questi giorni si registra un certo movimento a Palazzo Vecchio. Non è passato inosservato l’invito, recapitato dalla consigliera dem Francesca Calì insieme ad Antonio Montelatici del Centro a tutti i componenti di Consiglio e giunta, per partecipare a una cena in campagna il 28 giugno. L’obiettivo potrebbe essere allargare la maggioranza Pd, già solida, accogliendo anche i centristi. l© RIPRODUZIONE RISERVATA