Aeroporti: oggi la Toscana si ferma. Tutti gli scioperi di un sabato nero per chi deve volare
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Doppia protesta dei lavoratori di Ryanair e di quelli del Galilei e Vespucci. Boom dei voli, ma organici carenti. I sindacati: «Così non ce la facciamo più»
FIRENZE. La bolla, quella della ripartenza, rischia di scoppiare. E la ripresa del trasporto aereo, da tutti auspicata, potrebbe trasformarsi in un boomerang. Con gli aeroporti che non riescono a contenere il boom di passeggeri «a causa - accusano i sindacati - di mancati interventi sugli organici e la scarsa programmazione messa in campo in vista di una crescita esponenziale del traffico nel post-pandemia». Sarà un sabato nero, quello di oggi, 25 giugno, per il comparto aeroportuale toscano. Con una raffica di scioperi che, nel primo weekend estivo, rischia di annullare la mai sopita voglia di viaggiare e di dimezzare gli arrivi di turisti.
Toscana Aeroporti
Per quattro ore (dalle 11 alle 15) incroceranno le braccia i dipendenti di Toscana Aeroporti e Toscana Aeroporti Handling, il ramo d'azienda della spa aeroportuale toscana che gestisce tutte le lavorazioni di terra negli scali di Pisa e Firenze, nell'ambito di uno sciopero regionale indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Usb per contestare il mancato rafforzamento degli organici in vista dell'exploit (già materializzato da settimane) di passeggeri e di voli nel post-pandemia.
Sciopero europeo
Per l'intera giornata si asterranno anche i piloti e gli assistenti di volo di Ryanair, Malta Air e CrewLink aderendo al primo sciopero europeo (si fermerà anche il personale basato in Spagna, Portogallo, Francia e Belgio) della principale compagnia low-cost europea e delle società satelliti indetto in Italia da Uiltrasporti e Filt-Cgil. «Chiediamo contratti di lavoro dignitosi, condizioni e stipendi adeguati almeno ai minimi salariali», sottolineano le organizzazioni sindacali che denunciano: «La compagnia irlandese non fornisce più l’acqua e i pasti agli equipaggi, spesso impossibilitati a scendere dall'aereo anche per 14 ore consecutive». Una protesta trasversale a cui si aggiungerà anche il personale di EasyJet e Volotea per protestare contro «il mancato adeguamento delle retribuzioni minime e le numerose azioni unilaterali che hanno portato ad un ulteriore abbassamento dei salari».
Sciopero regionale
Diverse rivendicazioni, stessi obiettivi. Che da continentali diventano regionali. Lo scopo della mobilitazione è evidenziare il fallimento di un «modello imposto in questi anni da molti vettori ed operatori del trasporto aereo, non più sostenibile dal punto di vista lavorativo». Un modello che trova l'opposizione anche dei sindacati toscani che contestano a Toscana Aeroporti e Toscana Aeroporti Handling i mancati interventi per rinforzare gli organici in vista di un sostanzioso aumento di passeggeri, la mancata stabilizzazione dei lavoratori stagionali e un piano di esternalizzazioni che ha portato ad affidare all'esterno una serie di attività.
I sindacati
«Per due anni – accusano le segreterie regionali Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl e Usb - abbiamo cercato di stimolare le società a prepararsi ad una fase dove la diminuzione delle restrizioni dovute alla pandemia e la capacità di offerta delle compagnie avrebbe potuto determinare una ripresa improvvisa dei viaggi. La mancanza di un'adeguata programmazione da parte delle aziende ha determinato turni scoperti, squadre ridotte e notevoli carichi di lavoro sugli addetti, in numero insufficiente a gestire le attività. Una situazione aggravata anche dai numerosi eventi di aggressioni, verbali e fisiche, da parte dei passeggeri. Nonostante le tante richieste di definire percorsi di stabilizzazione di part-time involontari, verticali e ciclici che operano da molti anni nei due scali toscani, le aziende non hanno risposto. Il parco mezzi resta inoltre inadeguato, mentre proseguono le esternalizzazioni».
Galilei e Vespucci
Negli ultimi due anni, gli aeroporti di Pisa e Firenze sono andati incontro ad un progressivo dimagrimento degli organici. Tra pensionamenti e “addii” volontari, il Galilei ha perso almeno trenta addetti. Il Vespucci fa invece i conti con un numero di lavoratori secondo i sindacati «non sufficiente a garantire tutte le attività». Dal primo luglio, un accordo tra la spa aeroportuale toscana e le organizzazioni sindacali metterà fine al regime di cassa integrazione a cui sono stati sottoposti tutti i lavoratori di Toscana Aeroporti (oltre 300) e Toscana Aeroporti Handling (oltre 400) dal marzo 2020 per fronteggiare l'azzeramento del traffico aereo ed evitare possibili licenziamenti. Misura che secondo le organizzazioni sindacali non basterà a gestire il flusso di passeggeri e i livelli di traffico «inferiori di appena il 10% rispetto a quelli del 2019».
L'impatto del blocco
Il sabato nero dei cieli europei rischia di frenare e, in alcuni casi, di stoppare i flussi turistici in arrivo in Toscana. Si stima una “perdita” di migliaia di presenze, anche se la riprogrammazione dei voli operata dalle compagnie aeree dovrebbe in parte recuperare i mancati arrivi. Secondo la Camera di Commercio di Pisa, se limitata ad un solo giorno, l'agitazione non dovrebbe causare pesanti conseguenze, ma potrebbe trasformarsi in gravosa per l'intero sistema economico legato al turismo in caso di nuovi blocchi.
La Regione
«L'auspicio è che investimenti e nuove rotte si trasformino in lavoro stabile, sicuro e di qualità, recuperando un clima di confronto e dialogo tra organizzazioni sindacali e azienda», l'appello dell'assessore al lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini.
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