L’alleanza italo-cinese: Huang è il nuovo socio della Stamperia Fiorentina

Il titolare Vannini: «In lui rivedo l’imprenditore pratese di una volta». L'azienda fondata da Cavalli festeggia i primi 60 anni di attività

PRATO. Macché distretto parallelo. Chi ne sostiene la tesi potrebbe ricredersi varcando la soglia di Stamperia Fiorentina, quartier generale nel Macrolotto 1, in via Gora del Pero. Dove da qualche settimana cinesi e pratesi lavorano gomito e gomito in quella che fu la prima azienda fondata da Roberto Cavalli. Correva il 1962. Sessant’anni dopo, il clima è sempre quello della grande famiglia dove si stampa per i grandi brand. Qui ci si affibbiano nomignoli affettuosi fra colleghi. «C’è il ramosa oggi»? », chiede uno. “Ramosa” è il soprannome di uno degli operai cinesi. Che la prende a ridere quando si sente chiamare come la macchina che asciuga la pezza. Così ci sono compleanni e compleanni. E quello che si festeggerà domani in questa stamperia industriale, un pezzo di storia del distretto che dà lavoro a 50 persone, sarà speciale perché a soffiare sulle 60 candeline non sarà solo la famiglia Vannini, cui si lega una realtà che lavora con brand del calibro di Armani, Dior e Fendi, ma anche un imprenditore sino-pratese ben radicato: Filippo Huang, 34 anni di cui 28 passati in città, è un nome conosciuto nella comunità essendo il vicepresidente della Camera di commercio di Wenzhou a Prato nonché titolare di un’altra impresa di mascherine. È lui la new entry nella compagine societaria della Stamperia Fiorentina nata da un’idea di Cavalli che iniziò la sua carriera stampando a mano golfini in un capannone dell’Osmannoro per poi trasferirsi a Prato

. Altri tempi ma sempre attuale la ricetta del mix di creatività e fantasia per stare sul mercato delle grandi griffe, tanto da spingere Huang a cogliere l’affare nel segno di un’alleanza italo-cinese che oggi fa di Stamperia Fiorentina un’azienda “mista” unica nel distretto. «Il nostro sistema di valori aziendali non poteva prescindere dall’obiettivo di creare qualcosa con il mondo dell’imprenditoria cinese, così simile per certi aspetti agli imprenditori pratesi degli anni d’oro che “facevano girare” l’economia», sottolinea David Vannini, amministratore delegato di Stamperia Fiorentina. Fra lui e Filippo il feeling è scattato subito. «Sono sempre il primo a entrare in ditta e l’ultimo a uscire. Ma in Filippo vedo l’imprenditore pratese di una volta, quello con tanta voglia di fare».

Le stampe su tessuti e pelle sono un tripudio di colore e fantasia che ha conquistato subito Huang, figlio di imprenditori del pronto moda: «Sono stato accolto a braccia aperte e si è subito creata una sintonia a livello imprenditoriale». La sinergia delle due anime, quella pratese e quella dei “cinesi di Prato”, si traduce in un gioco di squadra che guarda a un piano industriale orientato su economia circolare e sostenibilità.