Annullato il programma delle fiere, le aziende si sfilano da Venturina

Sfuma anche il progetto sperimentale di una rassegna enogastronomica

CAMPIGLIA. Stop forzato, imposto dai numeri. In scia alla fiera campionaria di maggio salta anche il progetto di una manifestazione di settore, che in via sperimentale avrebbe dovuto rimpiazzare il tradizionale appuntamento. Doveva essere una sorta di vetrina delle eccellenze e tradizioni locali, nel segno dell’enogastronomia. Ma all’appello hanno risposto un numero di aziende non sufficiente a dare gambe all’iniziativa. Al Comune di Campiglia Marittima e alla società partecipata Sefi Srl non resta che prenderne atto. I riflettori dell’area fieristica di Venturina Terme sono destinati a rimanere spenti.

Il settore fieristico, sia delle fiere campionarie che di settore evidenzia da anni una crisi diffusa su scala nazionale. E i poli fieristici di minori dimensioni e nei centri periferici, qual è quello di Venturina, scontano le difficoltà maggiori. A ciò si aggiunge il peso dello stop alle manifestazioni fieristiche imposto dall’emergenza sanitaria da Covid. È in questo contesto che nei mesi scorsi ha preso corpo il progetto con cui rinnovare il programma fieristico, sostituendo in via sperimentale la campionaria generalista di maggio con Venturina Farm. «Il progetto, nato su sollecitazione dell’assessora Zannoni, si propone di coinvolgere le aziende del nostro territorio in una manifestazione che le rendesse protagoniste e partecipi dello sviluppo e del rilancio di un settore trainante e importantissimo per l’economia locale – dice la sindaca di Campiglia Alberta Ticciati –. L’idea prevedeva, oltre all’esposizione dei prodotti, la realizzazione di laboratori di eccellenza per la valorizzazione dei piatti tipici, dove le aziende avrebbero avuto la possibilità di lavorare sul posto le materie prime attraverso show cooking, in modo da coinvolgere in prima persona il pubblico presente. Purtroppo – prosegue – malgrado l’aver puntato davvero in alto le aspettative, non è stato possibile concretizzare l’evento. I partner interessati per l’organizzazione, Cia, Confagricoltura, Suveretowine, Coldiretti, Costa Etruschi Slow food, Consorzio Strada del vino, hanno riferito che solo poche delle aziende contattate hanno mostrato interesse a essere coinvolte. Troppo poche per garantire il successo che l’iniziativa avrebbe meritato».

Tra l’altro i partecipanti avrebbero dovuto farsi carico solo delle spese vive mentre gli spazi fieristici sarebbero stati messi a disposizione gratuitamente, nell’ottica di favorire la partecipazione. «Dopo l’edizione sperimentale – sottolinea –, era in programma già dal prossimo anno la possibilità di accedere a un importante finanziamento». Che conclude: «Abbiamo subito coinvolto tutte le associazioni di categoria per affrontare le criticità e rinnovare insieme un impegno ancor più sentito e convinto per riprovare a coinvolgere le aziende e i produttori a cui probabilmente non si è riusciti a spiegare in modo efficace l’importanza e la ricaduta dell’evento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA